Posts by Philipp Senn

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Adempiere con facilità all’obbligo della CIP

 

Da inizio anno, parte dei medici deve partecipare alla cartella informatizzata del paziente (CIP). La Comunità CIP AD Swiss dei medici consente ai fornitori di prestazioni di accedere alla CIP con facilità, servendosi della loro attuale identità HIN. In questo modo adempiono all’obbligo della CIP con facilità e senza grandi investimenti.

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Notifica di vaccinazione anti-Covid tramite AD Swiss – direttamente dal sistema informatico per gli studi medici vitomed di Vitodata

 

La campagna di vaccinazione si sta sempre più spostando dai centri di vaccinazione verso gli studi medici e le farmacie, che devono essere in grado di condurre le attività di amministrazione e documentazione attraverso processi e sistemi quanto più collaudati possibile. La perfetta integrazione in vitomed consente di trasmettere i dati relativi alla vaccinazione anti-Covid-19 in modo automatizzato al monitoraggio vaccinale e di emettere un certificato Covid ufficiale.

 

Grazie all’integrazione in vitomed, il lavoro dei medici e del personale medico viene sgravato in pochi clic. Il loro coinvolgimento nella campagna di vaccinazione nazionale sarà integrato in modo efficiente nei processi degli studi medici e l’impegno aggiuntivo per le notifiche di vaccinazione sarà ridotto al minimo. Nello stesso processo è possibile emettere certificati Covid per i pazienti e archiviarli in vitomed nella gestione documenti.

 

Come funziona?

In vitomed selezionare il «Covid Impfung Formular» [Modulo vaccinazione anti-Covid] cliccandovi col mouse. Cliccando su «Speichern» [Salva], le informazioni precompilate vengono completate e inviate alla piattaforma AD Swiss. I dati vengono trasferiti in modo sicuro all’UFSP o al Cantone e, contemporaneamente, viene emesso e archiviato in anamnesi l’attestato di vaccinazione o il certificato Covid per il paziente. Questo può essere stampato e consegnato al paziente o inviato tramite HIN Mail Global.

Il video seguente illustra la procedura in combinazione con vitomed:

 

«L’integrazione di ‹AD Swiss Covid-Impfen› al software del nostro studio medico è rivelato un grande successo», spiega la Dr. med. Cornelia Meier, specialista in medicina interna generale FMH e co-presidente della Gesellschaft der Ärztinnen und Ärzte des Kantons Solothurn GAeSO, la Società di medici del Canton Soletta. Circa 800 vaccinazioni Covid sono già state effettuate nel suo studio. «Grazie ad AD Swiss e all’interfaccia integrata in ‹vitomed›, i processi amministrativi sono diventati molto più semplici, snelli e pratici.» Leggi l’intervista dettagliata con Cornelia Meier

«Sono davvero felice che vitodata abbia integrato perfettamente e da subito la notifica di vaccinazione tramite piattaforma AD Swiss», afferma il Direttore di AD Swiss, Michael Fickenscher. «Questo dimostra che la collaborazione nella AD Swiss Community sta dando frutti che i fornitori di prestazioni possono raccogliere nella pratica.»

 

Utilizzo di ‹AD Swiss Covid-Impfen› da verificare in base al cantone – certificati di test Covid in tutta la Svizzera

Cosa possono fare i medici che effettuano le vaccinazioni anti-Covid? Consigliamo di impiegare la soluzione di AD Swiss in quei cantoni e in quei sistemi informatici per studi medici per i quali ve ne è la possibilità. Per la lista aggiornata si rimanda al nostro sito web.

La creazione di certificati Covid dopo test antigenico rapido attraverso la stessa interfaccia è possibile in tutti i cantoni. Per saperne di più

 

Vitodata AG

Vitodata AG è un’impresa indipendente svizzera operante dal 1980 nel settore sanitario, che propone soluzioni IT complete per i medici e il personale medico. Il software per studi medici «vitomed» è l’applicazione leader in Svizzera per tutti gli ambiti specialistici, la cui validità è stata dimostrata in studi medici, ambulatori medici, cliniche e catene di studi medici. Le prestazioni di Vitodata includono il software per studi medici vitomed con diversi collegamenti (ad esempio e-attribuzioni, ricetta elettronica, e-Mediplan, agenda online, apparecchi medici, laboratori esterni ecc.) fino alla soluzione cloud «IT as a Service», ospitata in centri di calcolo svizzeri di proprietà dell’azienda, per maggiori sicurezza e protezione dei dati. Il nostro obiettivo è quello di garantire processi di lavoro medici orientati alle esigenze, sicuri ed equilibrati negli studi medici.

 

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“Dobbiamo tutti rimanere in contatto per spingere la palla nella porta giusta”

 

La pandemia di Covid 19 ha innescato un’impennata dello sviluppo digitale. Nell’intervista, Cornelia Meier, MD, racconta le sue esperienze. È specialista in medicina interna generale FMH e co-presidente della Società dei medici del Cantone di Soletta GAeSO. Nel suo studio, utilizza il servizio “AD Swiss Covid-Impfen” dal gennaio 2021 e ha accompagnato il suo sviluppo come utente pilota.

 

Dottor Meier, come è nata la sua collaborazione con AD Swiss?

A causa dei difficili sviluppi in materia di scambio di dati nazionali a livello di cartella informatizzata del paziente (CIP), come associazione medica cantonale abbiamo fatto conoscere da tempo ai nostri membri i servizi di AD Swiss. In particolare, perché non è necessario installare programmi aggiuntivi per utilizzare i servizi di AD Swiss, ma i fornitori di servizi sono già “pronti” per gli ulteriori accessi attraverso il loro collegamento HIN.
Durante questa pandemia, siamo stati in contatto precoce e regolare con le autorità sanitarie cantonali (GesA). In questo modo, siamo riusciti anche a convincere le autorità cantonali che l’accreditamento di AD Swiss come unità di reporting nei confronti della Confederazione e del Cantone è una situazione vantaggiosa per tutti.

 

Siete già stati coinvolti nella fase pilota del servizio “AD Swiss Covid vaccination” e avete fornito un feedback. Com’è stata quell’esperienza?

Siamo stati in grado di fare esperienza con i processi in cinque pratiche pilota nel cantone già nel gennaio 2021. I problemi potevano così essere registrati su base 1:1 e analizzati insieme ad AD Swiss dove le leve di miglioramento potevano essere applicate prima che le vaccinazioni e i relativi processi fossero poi introdotti nelle pratiche da metà aprile. È stato uno sviluppo a rotazione e, in retrospettiva, una buona esperienza per il sistema che oggi funziona molto bene. Ha reso chiaro quanto siano importanti l’interazione e la comunicazione da entrambe le parti.

 

Come utilizzate voi stessi “AD Swiss Covid-Impfen” nella vostra pratica oggi?

Ad oggi, abbiamo effettuato circa 800 vaccinazioni nel nostro studio. All’inizio, abbiamo tenuto dei pomeriggi di vaccinazione per far fronte al gran numero di persone che volevano essere vaccinate ma non volevano andare in un centro di vaccinazione per vari motivi. A questo scopo, l’intera operazione è stata chiusa a favore dell’organizzazione della vaccinazione. Nel frattempo, con le procedure praticate e il personale addestrato, possiamo offrire da 20 a 24 vaccinazioni al giorno senza interrompere le operazioni. Grazie ad AD Swiss e all’interfaccia integrata nel software dello studio, i processi amministrativi sono diventati molto più semplici, snelli e pratici.

 

Che feedback hai ricevuto da altri medici di Soletta?

Era importante che i medici di Soletta avessero istruzioni adeguate e persone di contatto affidabili in caso di problemi a causa dei grandi ostacoli amministrativi, dall’ordinazione delle vaccinazioni e dalla registrazione all’emissione dei certificati di vaccinazione. All’inizio, ci sono stati alcuni problemi iniziali, che hanno richiesto molti nervi al momento dello stress con 50-60 vaccinatori in attesa nella pratica, che volevano essere serviti corona-compliant con intervalli e nella tradizionale cordialità. Ma la volontà del team di AD Swiss di testare e rendere disponibili nuove versioni e di liberare capacità di server a favore di un aumento della velocità del sistema, anche nelle azioni notturne e nella nebbia, ha calmato i nervi. Alla fine, il feedback sul supporto dei sistemi AD Swiss non è stato altro che positivo.

 

Parola chiave certificato Covid: quali esperienze ha avuto con esso?

Siamo anche strettamente coinvolti nel dialogo tecnico con il cantone per quanto riguarda il rilascio dei certificati. Ha senso che l’ufficio che ha vaccinato le persone e quindi registrato i dati personali rilasci anche il certificato. Così, la maggior parte delle pratiche hanno anche rilasciato i certificati di coloro che sono stati vaccinati prima del 30 giugno 2021 in modo retrospettivo. È stato di grande aiuto che questo fosse finalmente possibile nel sistema svizzero AD in una procedura semplificata “premendo un pulsante”, compreso l’invio tramite la Confederazione.

 

Il cantone di Soletta ha autorizzato per tempo AD Swiss come cosiddetta “unità di segnalazione”, affinché il servizio “AD Swiss Covid vaccinazione” possa essere utilizzato dai medici del cantone. Che consigli ha per i colleghi dei cantoni che non sono ancora autorizzati?

Come ho detto, eravamo già molto coinvolti nei dialoghi specialistici con il cantone dall’inizio della pandemia. Abbiamo così potuto esprimere il desiderio di far accreditare AD Swiss come unità di segnalazione e abbiamo anche potuto mediare il contatto. Penso che lo scambio stabilito e regolare con i vari attori del cantone di Soletta abbia dimostrato il suo valore. Naturalmente, il panorama politico è diverso in ogni cantone, ma noi come professione medica non possiamo evitare una migliore rete politica e rimanere in contatto.

 

Interazione ottimale dei sistemi e dei giocatori per una maggiore efficienza e sicurezza nella routine quotidiana di allenamento

 

Lei ha menzionato l’integrazione della “vaccinazione AD Swiss Covid” nel software della pratica. Quali esperienze avete avuto con questo e quanto sono importanti per voi queste integrazioni e il dialogo con i partner IT?

Il collegamento di “AD Swiss Covid-Impfen” al nostro software di pratica vitomed si è rivelato un grande successo. Tali integrazioni significano più efficienza, più qualità e, a causa del tempo risparmiato – per esempio non inserendo gli stessi dati due volte – anche più tempo per il lavoro diretto del paziente.

Lavoro solo digitalmente nello studio dal 2002. Ho già migrato l’intero sistema su un nuovo sistema due volte e quindi ho familiarità con diversi software di pratica. La pandemia ha chiaramente innescato una spinta allo sviluppo digitale e ha anche mostrato ai medici ciò che è possibile digitalmente. Vedo il futuro lì. Non possiamo chiudere la mente ad esso. Per me, una pratica digitale con un flusso di lavoro ben collaudato e definito è anche una questione di efficienza e sicurezza nella pratica quotidiana. Nel nostro studio, ci siamo seduti con le persone di Vitodata e abbiamo messo a punto e cambiato il sistema fino a renderlo adatto al nostro studio di gruppo con tre medici. Alcuni dei cambiamenti sono stati poi portati a Vitodata per un ulteriore sviluppo.

 

AD Swiss e HIN sono società che sono nelle mani dei medici attraverso le partecipazioni di FMH e Ärztekasse. Come valuta l’impegno della professione medica a fondare e finanziare da sola questi fornitori di servizi IT?

Penso, soprattutto in base all’esperienza dello sviluppo a rotazione della somministrazione di vaccini e del rilascio di certificati, che sia molto importante che anche coloro che alla fine devono usarli stiano dietro a questi servizi con urgenza. Solo in questo modo le esigenze della pratica quotidiana possono essere efficacemente incorporate nei processi.

Con l’avanzare della digitalizzazione, aumentano anche i rischi di fuga di dati sensibili, di hacking o anche di cancellazione accidentale. Come si assicura che i dati dei pazienti siano protetti in ogni momento?
Siamo dotati di firewall e programmi anti-virus, diamo importanza all’esecuzione di aggiornamenti regolari dei sistemi, Vitodata effettua regolarmente la manutenzione del server più volte all’anno. Due volte al giorno, viene fatto un backup di sicurezza su un server esterno. Gli impiegati sono ripetutamente sottoposti a processi di sensibilizzazione.
Stiamo già pensando alla revisione della legge sulla protezione dei dati e stiamo considerando il passaggio a una protezione estesa dal 2022, con la possibilità di un consenso scritto del paziente per l’elaborazione elettronica dei dati tramite l’inserimento sul blocco delle firme e la successiva memorizzazione diretta.

 

Come medico, vuoi essere in grado di concentrarti sui problemi medici e sul trattamento dei tuoi pazienti. Dove le soluzioni digitali potrebbero alleggerire ancora di più voi e il vostro staff?

I miei desideri: archiviazione automatizzata dei rapporti dei pazienti nei sistemi primari, moduli digitali funzionanti, divulgazione degli indirizzi di posta sicuri dei servizi degli ufficiali medici (per mancanza di indirizzi di posta inviamo ancora carta in tutto il mondo), integrazione più facile dei dispositivi medici nel software della pratica senza dover affrontare uno sforzo finanziariamente doloroso e ricorrente per le interfacce dorate ogni volta e dover negoziare per loro in ping-pong con le aziende … posso desiderare ancora? Come ho detto, vedo un potenziale nel fatto che sempre più moduli per richieste di informazioni sull’assicurazione contro gli infortuni o per assicurazioni di indennità giornaliera/assicurazioni sanitarie saranno compilati automaticamente. Il carico di lavoro amministrativo è cresciuto enormemente in questo settore. Nel frattempo, la compagnia di assicurazione sanitaria richiede una dichiarazione per ogni farmaco dispensato, al fine di poter sondare eventuali limitazioni.

 

Come valuta i benefici della cartella informatizzata del paziente (CIP) e l’importanza dei servizi complementari che vengono utilizzati in aggiunta alla CIP?

Sono un po’ scettico sulla CIP e temo un imminente deserto di PDF se la cartella non viene mantenuta dal paziente per quanto può. Tuttavia, probabilmente avrà bisogno di aiuto nella giungla dei termini tecnici, e dato che siamo già molto ben coperti dal lavoro amministrativo delle compagnie di assicurazione sanitaria, ecc, il nostro tempo per tale lavoro è limitato. Tutto questo si perde nel tempo trascorso a contatto diretto con il paziente. Dobbiamo soppesare il tutto. D’altra parte, vedo molto potenziale nei servizi menzionati. Non appena questi potranno attingere automaticamente i dati dai sistemi primari, questo raggiungerà un’altezza di volo utile. Altrimenti, sono più veloce a generare una prescrizione a partire dai dati della storia medica digitale e a inviarlo per e-mail alla farmacia. Lo stesso vale per i rapporti di rinvio, che ho scritto con Dragon nel sistema di dettatura e che invio in un batter d’occhio. Dobbiamo tutti rimanere in contatto per spingere la palla nella porta giusta.

La pandemia di Covid 19 ha innescato un’impennata dello sviluppo digitale. Nell’intervista, Cornelia Meier, MD, racconta le sue esperienze. È specialista in medicina interna generale FMH e co-presidente della Società dei medici del Cantone di Soletta GAeSO. Nel suo studio, utilizza il servizio “AD Swiss Covid-Impfen” dal gennaio 2021 e ha accompagnato il suo sviluppo come utente pilota.

 

Dottor Meier, come è nata la sua collaborazione con AD Swiss?

A causa dei difficili sviluppi in materia di scambio di dati nazionali a livello di cartella informatizzata del paziente (CIP), come associazione medica cantonale abbiamo fatto conoscere da tempo ai nostri membri i servizi di AD Swiss. In particolare, perché non è necessario installare programmi aggiuntivi per utilizzare i servizi di AD Swiss, ma i fornitori di servizi sono già “pronti” per gli ulteriori accessi attraverso il loro collegamento HIN.
Durante questa pandemia, siamo stati in contatto precoce e regolare con le autorità sanitarie cantonali (GesA). In questo modo, siamo riusciti anche a convincere le autorità cantonali che l’accreditamento di AD Swiss come unità di reporting nei confronti della Confederazione e del Cantone è una situazione vantaggiosa per tutti.

 

Siete già stati coinvolti nella fase pilota del servizio “AD Swiss Covid vaccination” e avete fornito un feedback. Com’è stata quell’esperienza?

Siamo stati in grado di fare esperienza con i processi in cinque pratiche pilota nel cantone già nel gennaio 2021. I problemi potevano così essere registrati su base 1:1 e analizzati insieme ad AD Swiss dove le leve di miglioramento potevano essere applicate prima che le vaccinazioni e i relativi processi fossero poi introdotti nelle pratiche da metà aprile. È stato uno sviluppo a rotazione e, in retrospettiva, una buona esperienza per il sistema che oggi funziona molto bene. Ha reso chiaro quanto siano importanti l’interazione e la comunicazione da entrambe le parti.

 

Come utilizzate voi stessi “AD Swiss Covid-Impfen” nella vostra pratica oggi?

Ad oggi, abbiamo effettuato circa 800 vaccinazioni nel nostro studio. All’inizio, abbiamo tenuto dei pomeriggi di vaccinazione per far fronte al gran numero di persone che volevano essere vaccinate ma non volevano andare in un centro di vaccinazione per vari motivi. A questo scopo, l’intera operazione è stata chiusa a favore dell’organizzazione della vaccinazione. Nel frattempo, con le procedure praticate e il personale addestrato, possiamo offrire da 20 a 24 vaccinazioni al giorno senza interrompere le operazioni. Grazie ad AD Swiss e all’interfaccia integrata nel software dello studio, i processi amministrativi sono diventati molto più semplici, snelli e pratici.

 

Che feedback hai ricevuto da altri medici di Soletta?

Era importante che i medici di Soletta avessero istruzioni adeguate e persone di contatto affidabili in caso di problemi a causa dei grandi ostacoli amministrativi, dall’ordinazione delle vaccinazioni e dalla registrazione all’emissione dei certificati di vaccinazione. All’inizio, ci sono stati alcuni problemi iniziali, che hanno richiesto molti nervi al momento dello stress con 50-60 vaccinatori in attesa nella pratica, che volevano essere serviti corona-compliant con intervalli e nella tradizionale cordialità. Ma la volontà del team di AD Swiss di testare e rendere disponibili nuove versioni e di liberare capacità di server a favore di un aumento della velocità del sistema, anche nelle azioni notturne e nella nebbia, ha calmato i nervi. Alla fine, il feedback sul supporto dei sistemi AD Swiss non è stato altro che positivo.

 

Parola chiave certificato Covid: quali esperienze ha avuto con esso?

Siamo anche strettamente coinvolti nel dialogo tecnico con il cantone per quanto riguarda il rilascio dei certificati. Ha senso che l’ufficio che ha vaccinato le persone e quindi registrato i dati personali rilasci anche il certificato. Così, la maggior parte delle pratiche hanno anche rilasciato i certificati di coloro che sono stati vaccinati prima del 30 giugno 2021 in modo retrospettivo. È stato di grande aiuto che questo fosse finalmente possibile nel sistema svizzero AD in una procedura semplificata “premendo un pulsante”, compreso l’invio tramite la Confederazione.

 

Il cantone di Soletta ha autorizzato per tempo AD Swiss come cosiddetta “unità di segnalazione”, affinché il servizio “AD Swiss Covid vaccinazione” possa essere utilizzato dai medici del cantone. Che consigli ha per i colleghi dei cantoni che non sono ancora autorizzati?

Come ho detto, eravamo già molto coinvolti nei dialoghi specialistici con il cantone dall’inizio della pandemia. Abbiamo così potuto esprimere il desiderio di far accreditare AD Swiss come unità di segnalazione e abbiamo anche potuto mediare il contatto. Penso che lo scambio stabilito e regolare con i vari attori del cantone di Soletta abbia dimostrato il suo valore. Naturalmente, il panorama politico è diverso in ogni cantone, ma noi come professione medica non possiamo evitare una migliore rete politica e rimanere in contatto.

 

Interazione ottimale dei sistemi e dei giocatori per una maggiore efficienza e sicurezza nella routine quotidiana di allenamento

 

Lei ha menzionato l’integrazione della “vaccinazione AD Swiss Covid” nel software della pratica. Quali esperienze avete avuto con questo e quanto sono importanti per voi queste integrazioni e il dialogo con i partner IT?

Il collegamento di “AD Swiss Covid-Impfen” al nostro software di pratica vitomed si è rivelato un grande successo. Tali integrazioni significano più efficienza, più qualità e, a causa del tempo risparmiato – per esempio non inserendo gli stessi dati due volte – anche più tempo per il lavoro diretto del paziente.

Lavoro solo digitalmente nello studio dal 2002. Ho già migrato l’intero sistema su un nuovo sistema due volte e quindi ho familiarità con diversi software di pratica. La pandemia ha chiaramente innescato una spinta allo sviluppo digitale e ha anche mostrato ai medici ciò che è possibile digitalmente. Vedo il futuro lì. Non possiamo chiudere la mente ad esso. Per me, una pratica digitale con un flusso di lavoro ben collaudato e definito è anche una questione di efficienza e sicurezza nella pratica quotidiana. Nel nostro studio, ci siamo seduti con le persone di Vitodata e abbiamo messo a punto e cambiato il sistema fino a renderlo adatto al nostro studio di gruppo con tre medici. Alcuni dei cambiamenti sono stati poi portati a Vitodata per un ulteriore sviluppo.

 

AD Swiss e HIN sono società che sono nelle mani dei medici attraverso le partecipazioni di FMH e Ärztekasse. Come valuta l’impegno della professione medica a fondare e finanziare da sola questi fornitori di servizi IT?

Penso, soprattutto in base all’esperienza dello sviluppo a rotazione della somministrazione di vaccini e del rilascio di certificati, che sia molto importante che anche coloro che alla fine devono usarli stiano dietro a questi servizi con urgenza. Solo in questo modo le esigenze della pratica quotidiana possono essere efficacemente incorporate nei processi.

Con l’avanzare della digitalizzazione, aumentano anche i rischi di fuga di dati sensibili, di hacking o anche di cancellazione accidentale. Come si assicura che i dati dei pazienti siano protetti in ogni momento?
Siamo dotati di firewall e programmi anti-virus, diamo importanza all’esecuzione di aggiornamenti regolari dei sistemi, Vitodata effettua regolarmente la manutenzione del server più volte all’anno. Due volte al giorno, viene fatto un backup di sicurezza su un server esterno. Gli impiegati sono ripetutamente sottoposti a processi di sensibilizzazione.
Stiamo già pensando alla revisione della legge sulla protezione dei dati e stiamo considerando il passaggio a una protezione estesa dal 2022, con la possibilità di un consenso scritto del paziente per l’elaborazione elettronica dei dati tramite l’inserimento sul blocco delle firme e la successiva memorizzazione diretta.

 

Come medico, vuoi essere in grado di concentrarti sui problemi medici e sul trattamento dei tuoi pazienti. Dove le soluzioni digitali potrebbero alleggerire ancora di più voi e il vostro staff?

I miei desideri: archiviazione automatizzata dei rapporti dei pazienti nei sistemi primari, moduli digitali funzionanti, divulgazione degli indirizzi di posta sicuri dei servizi degli ufficiali medici (per mancanza di indirizzi di posta inviamo ancora carta in tutto il mondo), integrazione più facile dei dispositivi medici nel software della pratica senza dover affrontare uno sforzo finanziariamente doloroso e ricorrente per le interfacce dorate ogni volta e dover negoziare per loro in ping-pong con le aziende … posso desiderare ancora? Come ho detto, vedo un potenziale nel fatto che sempre più moduli per richieste di informazioni sull’assicurazione contro gli infortuni o per assicurazioni di indennità giornaliera/assicurazioni sanitarie saranno compilati automaticamente. Il carico di lavoro amministrativo è cresciuto enormemente in questo settore. Nel frattempo, la compagnia di assicurazione sanitaria richiede una dichiarazione per ogni farmaco dispensato, al fine di poter sondare eventuali limitazioni.

 

Come valuta i benefici della cartella informatizzata del paziente (CIP) e l’importanza dei servizi complementari che vengono utilizzati in aggiunta alla CIP?

Sono un po’ scettico sulla CIP e temo un imminente deserto di PDF se la cartella non viene mantenuta dal paziente per quanto può. Tuttavia, probabilmente avrà bisogno di aiuto nella giungla dei termini tecnici, e dato che siamo già molto ben coperti dal lavoro amministrativo delle compagnie di assicurazione sanitaria, ecc, il nostro tempo per tale lavoro è limitato. Tutto questo si perde nel tempo trascorso a contatto diretto con il paziente. Dobbiamo soppesare il tutto. D’altra parte, vedo molto potenziale nei servizi menzionati. Non appena questi potranno attingere automaticamente i dati dai sistemi primari, questo raggiungerà un’altezza di volo utile. Altrimenti, sono più veloce a generare una prescrizione a partire dai dati della storia medica digitale e a inviarlo per e-mail alla farmacia. Lo stesso vale per i rapporti di rinvio, che ho scritto con Dragon nel sistema di dettatura e che invio in un batter d’occhio. Dobbiamo tutti rimanere in contatto per spingere la palla nella porta giusta.

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13.08.2021: Nuovo servizio di AD Swiss: certificato Covid dopo test antigenico rapido disponibile in tutti i cantoni

 

Grazie alle nuove soluzioni adesso è possibile effettuare i test antigenici e emettere i certificati Covid. Il servizio è attivo in tutti i cantoni ed è possibile usufruirne attraverso l’AD Swiss Convenience Interface o direttamente dal software per studi medici.

 

Diversi fornitori di prestazioni conoscono già il servizio per la vaccinazione anti-Covid di AD Swiss e l’hanno già portato con grande successo nei loro studi. Utilizzando questo canale è ora possibile anche rilasciare i certificati Covid dopo i test rapidi antigenici. Il rapporto statistico corrispondente è ancora in preparazione.

«A seguito del successo dell’introduzione del “Certificato Covid per vaccinati” con AD Swiss, per noi il passo successivo non poteva che essere il “Certificato Covid per persone che hanno effettuato il test”», spiega Michael Fickenscher, Direttore Generale (CEO) di AD Swiss Net AG. «In particolare sono felice che i nostri clienti possano utilizzare questo servizio in tutta la Svizzera senza bisogno di una speciale autorizzazione da parte dei cantoni.»

 

Certificato AD Swiss dopo test antigenico – un servizio con tanti vantaggi

  • Semplifica il processo di rilascio del certificato tramite il sito web dell’UFSP, finora manuale e poco pratico.
  • Il processo ha inizio nel sistema primario (studio medico) direttamente dall’anamnesi del paziente.
  • Tramite un’apposita interfaccia i dati dei pazienti e dei fornitori di servizi vengono trasmessi dallo studio medico all’UFSP.
  • Autenticazione con identità HIN (eID) – non è più necessario lo scomodo processo di autenticazione a 2 fattori (come per l’hub per dedicato alle vaccinazioni anti-covid)
  • Consegna automatica del certificato Covid direttamente sull’app del paziente (In-App Delivery)
  • Importazione automatica del certificato Covid nell’anamnesi del paziente archiviata presso lo studio medico
  • Utilizzabile, immediatamente e senza necessità di modifiche, tramite l’interfaccia AD Swiss (servizio per la vaccinazione anti-Covid di AD Swiss) in tutti gli studi medici collegati.
  • Disponibile in tutti i cantoni (il servizio per la vaccinazione anti-Covid di AD Swiss è disponibile ancora soltanto nei cantoni autorizzati)
  • AD Swiss offre il servizio a titolo gratuito a tutti i fornitori di prestazioni (i fornitori di sistemi informatici per studi medici potrebbero dover sostenere dei costi)

 

Il servizio di AD Swiss rende più semplice la gestione di test rapidi antigenici da parte di specialisti e collaboratori. Grazie all’integrazione in molti dei più comuni software per studi medici i fornitori di prestazioni risparmiano ancora più tempo. In più, utilizzando sistemi già consolidati e comprovati, la soluzione garantisce in ogni momento la protezione e la sicurezza dei dati.

 

Vi abbiamo incuriositi?

In quanto fornitori di prestazioni, vi consigliamo di mettervi in contatto con il produttore dei vostri sistemi primari. Potete trovare tutti gli studi medici collegati sul nostro sito web.

 

Ulteriori informazioni

Istruzioni e domande frequenti

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08.02.2021 (update 26.08.): Notifica dei dati di vaccinazione anti-Covid direttamente dal sistema primario

Con l’aumentare della disponibilità di vaccini anti-Covid-19, i fornitori di prestazioni ambulatoriali sono sempre più coinvolti nella campagna di vaccinazione nazionale. Per alleggerire gli oneri amministrativi della professione medica, AD Swiss offre una soluzione con la quale i dati di vaccinazione anti-Covid possono essere notificati direttamente dal sistema primario all’UFSP. Ci rivela di cosa si tratta Peer Hostettler, Responsabile Distribuzione di AD Swiss e membro della Direzione di HIN.

 

HIN: AD Swiss sta semplificando la trasmissione dei dati di vaccinazione all’UFSP. Di cosa si tratta?

Peer Hostettler: I medici avevano già molto da fare prima della Covid-19, ora sono ulteriormente gravati dalla sfida contro la pandemia – ad esempio per l’imminente estensione della campagna vaccinale ai fornitori di prestazioni ambulatoriali. In questo ambito intendiamo ridurre il più possibile gli oneri dei medici: per questo ci impegniamo in qualità di fornitori di proprietà dei medici.

 

AD Swiss come può contribuire alla semplificazione?

La messa a disposizione e la trasmissione dei dati è la nostra attività principale e in questo ambito abbiamo ottime competenze. Siamo quindi certi di poter contribuire in qualche modo e desideriamo farlo. I dati medici non solo devono essere trasmessi in modo sicuro, ma, se possibile, in un formato che consenta un’elaborazione successiva e un utilizzo semplice. Per farlo ci affidiamo a interfacce aperte e formati di scambio standardizzati. Se poi questo scambio può avvenire automaticamente, ci troviamo all’interno di un vero e proprio collegamento in rete dei sistemi. Con una notevole riduzione degli oneri per le parti coinvolte.

 

Come funziona la trasmissione semplificata dei dati di vaccinazione?

Abbiamo dotato un servizio esistente di AD Swiss, l’AD Swiss Convenience Interface (ADS CI), della funzione di trasmissione dei dati di vaccinazione. Così, oltre ad attribuzioni e ricette elettroniche, i medici possono ora anche registrare le vaccinazioni anti-Covid nel software del loro studio medico e trasmetterle poi al monitoraggio vaccinale della Confederazione. A questo scopo, il sistema primario invia i dati aggregati all’ADS CI. Da qui i dati sono trasmessi in tutta sicurezza al monitoraggio dell’UFSP. L’ADS CI genera inoltre un attestato di vaccinazione per il paziente con tutti i dati richiesti dall’UFSP, rinviandolo poi al sistema primario. Il medico può quindi consegnare l’attestato al paziente.

 

Cosa devono fare i fornitori di prestazioni che desiderano utilizzare la soluzione, e ci sono dei costi?

Per gli utenti non ci sono costi da parte di AD Swiss – tranne il collegamento HIN necessario per l’autenticazione presso l’ADS CI e di cui la maggior parte è già in possesso. Dato che l’interfaccia per l’ADS CI è aperta a tutti i fornitori di sistemi primari, presto saranno aggiunti ulteriori collegamenti. Pertanto, la cosa migliore è che i medici chiedano informazioni sulla disponibilità e sui costi al proprio fornitore di software.

Aggiornamento (stato 26.08.2021): Fornitori e Cantoni

I software per studi medici dei seguenti fornitori supportano già la soluzione:

  • Cassa dei Medici (MediWin CB)
  • Cassa dei Medici (MediOnline)
  • Vitodata (vitomed)
  • amétiq (siMed)
  • TMR AG (WinMed)
  • Advanced Concepts AG (MedicalConcept)
  • Swisscom Health AG (triaMED)
  • Kern Concept AG (AESKULAP)
  • Compass IT AG (ePaad)
  • Gartenmann Software AG (PraxisDesktop)
I seguenti Cantoni hanno autorizzato AD Swiss come unità di notifica:

  • Argovia
  • Basilea Campagna
  • Basilea Città
  • Glarona
  • Grigioni
  • Lucerna
  • Obvaldo
  • Svitto
  • Soletta

 

Ulteriori informazioni:

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28.07.2021: Collegamento CIP al sistema informatico per studi medici – una preparazione ottimale con AD Swiss e amétiq siMed

 

Prossimamente, amétiq AG collegherà con AD Swiss la cartella informatizzata del paziente (CIP) al sistema informatico per studi medici amétiq siMed. I partner di lunga data dell’ecosistema, amétiq e AD Swiss, condividono l’obiettivo di consentire ai fornitori di prestazioni un accesso facile e sicuro alla CIP.

 

Non appena sarà ultimato il collegamento con la CIP tramite AD Swiss, amétiq effettuerà l’integrazione completa in amétiq siMed – secondo il motto di amétiq: rendere semplice ciò che è complesso – simple & elegant. Ai fornitori di prestazioni, amétiq raccomanda inoltre di aderire alla comunità CIP AD Swiss.

«L’interoperabilità – ovvero la capacità dei sistemi di lavorare insieme senza soluzione di continuità – è un imperativo per il settore sanitario. amétiq è un partner importante per noi e sin dagli inizi si impegna con noi nell’AD Swiss Community per soluzioni eHealth vantaggiose. Con l’integrazione della CIP in amétiq siMed tramite AD Swiss consentiamo ai medici di accedere alla CIP dei loro pazienti dal software che utilizzano abitualmente nello studio medico.»

Michael Fickenscher, Direttore Generale/CEO presso AD Swiss Net AG

 

«CIP ready» con amétiq e AD Swiss

amétiq è un’azienda di software innovativa e in quanto tale promuove la digitalizzazione nel settore sanitario e promette ai propri clienti «eHealth readyness» con il software per studi medici amétiq siMed. Per questo, da diversi anni amétiq si affida al cloud estremamente sicuro amétiq e ha acquisito un’esperienza adeguata nell’integrazione di soluzioni eHealth complesse. Queste sono i presupposti ideali per il collegamento con la CIP.

«La collaborazione con AD Swiss è una storia di successo. Il nostro obiettivo è quello di rendere l’uso della CIP estremamente comodo per i nostri clienti. I clienti amétiq sono ben preparati per la CIP.»

Markus Posti, Responsabile Mercato e membro della direzione, amétiq medical ag

 

Ulteriori informazioni sul collegamento CIP sono disponibili anche nel sito web di amétiq.

 

Una partnership comprovata

amétiq è un membro fondatore della AD Swiss Community ed è presente nella Presidenza con Markus Posti, responsabile di mercato e membro della direzione. La partnership tra amétiq e AD Swiss si è Dimostrata più volte valida in passato. Diversi progetti concreti sono già stati realizzati con successo:

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20.05.2021: Notifica di vaccinazione anti-Covid tramite AD Swiss – direttamente dal software per studi medici amétiq siMed

Gli studi medici dovrebbero essere in grado di far fronte all’elevato numero di vaccinazioni per combattere la pandemia di coronavirus il più possibile con processi e sistemi comprovati. amétiq siMed offre la possibilità di trasmettere i dati delle vaccinazioni anti-Covid-19 automaticamente e direttamente dal software dello studio medico, tramite AD Swiss, al monitoraggio vaccinale dell’UFSP o dei cantoni.

 

L’applicazione comoda e intuitiva per la trasmissione dei dati della vaccinazione anti-Covid si può selezionare facilmente all’interno di amétiq siMed. Basta selezionare il modulo di vaccinazione anti-Covid-19 e compilarlo con i dati necessari del paziente. È possibile aggiungere ulteriori informazioni liberamente.

I dati vengono quindi trasmessi in modo sicuro tramite la piattaforma AD Swiss all’UFSP o al Cantone. Nel contempo viene creato l’attestato di vaccinazione per il paziente, che può essere consegnato al paziente e archiviato nell’anamnesi elettronica. È possibile vedere come funziona nel seguente video (in tedesco):

 

Una procedura agile e automatizzata alleggerisce il carico di lavoro dei medici

Con questa procedura agile e automatizzata si alleggerisce il carico di lavoro dei medici e del personale dello studio medico, la loro partecipazione alla campagna di vaccinazione nazionale viene efficacemente integrata nei processi dello studio, e lo sforzo aggiuntivo per notificare le vaccinazioni è ridotto al minimo.

Lo studio medico Bergamin a Valbella GR sta utilizzando con successo il nuovo servizio e attende il crescente numero di vaccinazioni anti-Covid-19: «Già durante la fase di prova si è potuto notare un minore carico di lavoro», afferma la responsabile ASM, Jessica Loosli. Per il prevedibile aumento delle vaccinazioni nel suo studio si aspetta che il nuovo servizio riduca significativamente gli oneri. «Anche la trasmissione sicura dei dati all’UFSP è un vantaggio importante in questo processo», aggiunge.

 

Utilizzo da verificare in base al Cantone

«Sono rimasto colpito dalla rapidità e dalla fluidità con cui amétiq ha integrato la notifica di vaccinazione nei suoi sistemi tramite la piattaforma AD Swiss», afferma Peer Hostettler di AD Swiss. «Per i medici, la realizzazione della campagna vaccinale anti-Covid-19 è una grande sfida. Attraverso la notifica dal software dello studio possiamo fornire loro il ​​miglior supporto possibile.»

Che cosa possono fare i fornitori di prestazioni che hanno già iniziato le vaccinazioni o che riceveranno i vaccini a breve? Consigliamo di impiegare la soluzione di AD Swiss in quei cantoni e in quei sistemi informatici per studi medici/ospedali per i quali vi è la possibilità. Per la lista aggiornata si rimanda al nostro sito web.

 

AD Swiss Community: l’incubatore per l’attuazione di progetti di digitalizzazione praticabili

amétiq è un membro fondatore della AD Swiss Community. La Community riunisce il know-how dei fornitori di prestazioni e dei fornitori di servizi tecnici, medici e amministrativi. Tutti insieme si sono posti l’obiettivo di sviluppare soluzioni digitali pratiche nel settore sanitario svizzero. Un progetto importante all’interno dell’AD Swiss Community è stata l’attuazione dell’invio e della ricezione integrati e sicuri di referti tramite HIN Mail nel software per studi medici amétiq siMed.

Gli studi medici dovrebbero essere in grado di far fronte all’elevato numero di vaccinazioni per combattere la pandemia di coronavirus il più possibile con processi e sistemi comprovati. amétiq siMed offre la possibilità di trasmettere i dati delle vaccinazioni anti-Covid-19 automaticamente e direttamente dal software dello studio medico, tramite AD Swiss, al monitoraggio vaccinale dell’UFSP o dei cantoni.

 

L’applicazione comoda e intuitiva per la trasmissione dei dati della vaccinazione anti-Covid si può selezionare facilmente all’interno di amétiq siMed. Basta selezionare il modulo di vaccinazione anti-Covid-19 e compilarlo con i dati necessari del paziente. È possibile aggiungere ulteriori informazioni liberamente.

I dati vengono quindi trasmessi in modo sicuro tramite la piattaforma AD Swiss all’UFSP o al Cantone. Nel contempo viene creato l’attestato di vaccinazione per il paziente, che può essere consegnato al paziente e archiviato nell’anamnesi elettronica. È possibile vedere come funziona nel seguente video (in tedesco):

Video

Notifica di vaccinazione anti-Covid tramite AD Swiss dal amétiq siMed: Per vedere il video, cliccate sull’immagine

 

Una procedura agile e automatizzata alleggerisce il carico di lavoro dei medici

Con questa procedura agile e automatizzata si alleggerisce il carico di lavoro dei medici e del personale dello studio medico, la loro partecipazione alla campagna di vaccinazione nazionale viene efficacemente integrata nei processi dello studio, e lo sforzo aggiuntivo per notificare le vaccinazioni è ridotto al minimo.

Lo studio medico Bergamin a Valbella GR sta utilizzando con successo il nuovo servizio e attende il crescente numero di vaccinazioni anti-Covid-19: «Già durante la fase di prova si è potuto notare un minore carico di lavoro», afferma la responsabile ASM, Jessica Loosli. Per il prevedibile aumento delle vaccinazioni nel suo studio si aspetta che il nuovo servizio riduca significativamente gli oneri. «Anche la trasmissione sicura dei dati all’UFSP è un vantaggio importante in questo processo», aggiunge.

 

Utilizzo da verificare in base al Cantone

«Sono rimasto colpito dalla rapidità e dalla fluidità con cui amétiq ha integrato la notifica di vaccinazione nei suoi sistemi tramite la piattaforma AD Swiss», afferma Peer Hostettler di AD Swiss. «Per i medici, la realizzazione della campagna vaccinale anti-Covid-19 è una grande sfida. Attraverso la notifica dal software dello studio possiamo fornire loro il ​​miglior supporto possibile.»

Che cosa possono fare i fornitori di prestazioni che hanno già iniziato le vaccinazioni o che riceveranno i vaccini a breve? Consigliamo di impiegare la soluzione di AD Swiss in quei cantoni e in quei sistemi informatici per studi medici/ospedali per i quali vi è la possibilità. Per la lista aggiornata si rimanda al nostro sito web.

 

AD Swiss Community: l’incubatore per l’attuazione di progetti di digitalizzazione praticabili

amétiq è un membro fondatore della AD Swiss Community. La Community riunisce il know-how dei fornitori di prestazioni e dei fornitori di servizi tecnici, medici e amministrativi. Tutti insieme si sono posti l’obiettivo di sviluppare soluzioni digitali pratiche nel settore sanitario svizzero. Un progetto importante all’interno dell’AD Swiss Community è stata l’attuazione dell’invio e della ricezione integrati e sicuri di referti tramite HIN Mail nel software per studi medici amétiq siMed.

 

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17.04.2021: Sempre più cantoni consentono di notificare le vaccinazioni anti-Covid tramite AD Swiss

Sono sempre di più i fornitori di prestazioni ambulatoriali coinvolti nella campagna vaccinale anti-Covid-19. AD Swiss e i suoi partner mettono a disposizione soluzioni che facilitano un’efficiente e sicura gestione amministrativa della procedura vaccinale. Si tratta tuttavia di soluzioni che non sono ancora state autorizzate in tutti i cantoni.

 

Al momento, uno dei temi a cui la Svizzera, e naturalmente il sistema sanitario, tengono di più è il vaccino anti-Covid-19. Mentre nella prima fase la strategia della Confederazione si è concentrata sui centri di vaccinazione e sulle persone particolarmente a rischio, ora – con l’aumentare delle disponibilità dei vaccini – sono sempre di più le strutture del settore sanitario, come studi medici e farmacie, coinvolte nella campagna vaccinale della Confederazione.

Se si vuole rispettare l’ambizioso obiettivo di offrire un vaccino a tutte le persone residenti in Svizzera entro l’estate del 2021, questo coinvolgimento è urgentemente necessario. In altre parole, senza un grande impegno da parte dei fornitori di prestazioni ambulatoriali sarà impossibile arrivare rapidamente a una copertura vaccinale su larga scala, anche in presenza di una quantità sufficiente di vaccini.

 

Vaccinarsi dal medico di famiglia

Nella vaccinazione anti-Covid-19 i medici di famiglia assumono un ruolo fondamentale, come Blaise Genton – medico capo al policlinico di medicina tropicale, viaggi e vaccinazioni presso Unisanté e responsabile medico della campagna vaccinale nel Canton Vaud – ha dichiarato al Bollettino dei medici svizzeri BMS. I medici di famiglia conoscono bene i pazienti e il loro profilo di rischio, tanto più che la maggior parte della popolazione ha un modello assicurativo Managed Care. I pazienti si fidano del loro parere medico, fatto che può contrastare lo scetticismo ingiustificato verso i vaccini.

Anche se sul piano politico alcune questioni non sono ancora del tutto chiarite, a livello tecnico e procedurale vi sono molti lavori in corso o già attuati affinché i fornitori di prestazioni ambulatoriali possano più facilmente integrare la vaccinazione nei loro processi. Per conto dei loro enti responsabili, AD Swiss e HIN si adoperano per trovare soluzioni sicure ed efficienti, possibilmente sulla base di sistemi e standard già consolidati nel settore sanitario.

 

Registrare e trasmettere i dati di vaccinazione con AD Swiss

Ogni procedura vaccinale prevede una notifica all’UFSP o al cantone, nonché la creazione di un attestato di vaccinazione per il paziente. A questo scopo, AD Swiss ha implementato una soluzione che permette di notificare e generare l’attestato sia mediante il tool online (AD Swiss Workspace) sia con una procedura integrata nel software dell’ospedale o dello studio medico (sistemi informatici per studi medici/ospedali). Grazie all’apporto di noti operatori come la Cassa dei Medici, Vitodata, amétiq e TMR, le integrazioni sono già state fattivamente implementate; l’interfaccia è aperta a tutti i fornitori di sistemi informatici per studi medici/ospedali.

Autorizzazione delle unità di notifica

L’attuazione della campagna vaccinale anti-Covid-19 è una questione federale e rientra nella sfera di competenza dei cantoni. Sono questi a determinare, a propria discrezione, quali unità di notifica («reporting unit») autorizzare nel proprio territorio. Alcuni cantoni mostrano una certa reticenza per quanto riguarda l’autorizzazione e per ora puntano esclusivamente su soluzioni proprie, come nel caso di Zurigo e Berna. Diverso l’approccio adottato per esempio dal Canton Argovia, che autorizza i fornitori sulla base di una trasparente serie di requisiti. Tutto ciò consente ai fornitori di prestazioni impegnati nella vaccinazione di poter scegliere la soluzione più adatta a loro tra quelle disponibili.

«Vaccinarsi con AD Swiss» offre alcuni vantaggi. Poiché molti dati sono già presenti in forma digitale nell’anamnesi elettronica, le notifiche provenienti dagli studi medici hanno un’elevata qualità dei dati. Il numero di dati da trascrivere o trasmettere manualmente è ridotto e la ripresa automatica dal sistema permette di ridurre al minimo le fonti di errori. Naturalmente, rispetto alla compilazione manuale dei moduli, si osserva anche una significativa ottimizzazione in termini di efficienza. Grazie all’identità HIN, utilizzata in tutte le soluzioni di AD Swiss, l’autore di una notifica viene sempre autenticato in maniera univoca, per cui l’invio dei dati è chiaramente documentato e ricostruibile.

 

Verificare l’impiego in base al cantone

Ogni cantone deve innanzitutto autorizzare ufficialmente AD Swiss come unità di notifica (si veda il riquadro). Nonostante gli sforzi profusi da AD Swiss per ottenere l’autorizzazione in tutti i cantoni, non tutti l’hanno ancora rilasciata e a fine aprile la soluzione di AD Swiss risulta quindi non ancora utilizzabile in tutta la Svizzera.

Che cosa possono fare i fornitori di prestazioni che hanno già iniziato le vaccinazioni o che riceveranno i vaccini a breve? Consigliamo di impiegare la soluzione di AD Swiss in quei cantoni e in quei sistemi informatici per studi medici/ospedali per i quali vi è la possibilità. Per la lista aggiornata si rimanda al nostro sito web. In caso di domande si prega di contattare il proprio gestore di sistemi o il servizio clienti HIN.

 

Ulteriori informazioni

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18.01.2021: AD Swiss, HCI Solutions und Medi24: Gesetzeskonforme elektronische Arztrezepte sind nun auch in der Schweiz erhältlich

Ci spiace, ma questo articolo è disponibile soltanto in Tedesco. Per ragioni di convenienza del visitatore, il contenuto è mostrato sotto nella lingua alternativa. Puoi cliccare sul link per cambiare la lingua attiva.

Rezepte werden bis heute entweder von Hand ausgestellt oder auf Papier gedruckt und mit einer rechtsgültigen Unterschrift eines Arztes versehen. Am 1. Januar 2020 ist Artikel 51 der eidgenössischen Arzneimittelverordnung (VAM) in Kraft getreten. Dieser ermöglicht das elektronische Übermitteln von Rezepten.

Die AD Swiss und HCI Solutions haben eine sichere Lösung entwickelt, welche die Anforderungen erfüllt. Die Medi24, führender Telemedizinanbieter der Schweiz, startet als erste ausstellende Arztpraxis mit einem Piloten.

Der Arzt authentisiert sich via seinem HIN Anschluss, auf Basis seiner EPDG-konformen elektronischen Identität (gesetzeskonform), und erstellt ein eRezept. Danach wählt der Patient eine Apotheke aus, die das verschlüsselte eRezept erhalten soll.

Zu Beginn der Pilotphase befinden sich Galenicare Apotheken (Amavita, Coop Vitality und Sunstore) und MediService im System. Das System ist aber offen für alle Apotheken, die sich beteiligen möchten. Mit dieser Offenheit gehen die AD Swiss und HCI Solutions neue Wege. Grundvoraussetzung ist, dass der Patient jederzeit absolut freie Apothekenwahl geniesst.

Damit vereinfacht sich der Umgang mit Rezepten für alle Beteiligten. Unnötige Abholungen von Papierrezepten in der Arztpraxis – wie auch Scannen, Faxen und Mailen – entfallen. Das System ist gegen Missbrauch und Mehrfacheinlösung sehr gut geschützt.

 

Kontakt

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28.12.2020: Interview mit CEO Michael Fickenscher in «DEFACTO»

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«DEFACTO», das Magazin der MCO Argomed, hat in der Ausgabe vom Dezember 2020 ein Interview mit AD Swiss Geschäftsführer Michael Fickenscher sowie Hausarzt Gregor Dufner und Lukas Wenger, Leiter E-Health Argomed, publiziert. Hier die Aussagen unseres CEO in Auszügen:

  • Zum Prinzip der «doppelten Freiwilligkeit»:
    «Das EPD ist das Ergebnis einer politischen Willensbildung. Das müssen wir so akzeptieren wie es ist, ohne es zu bewerten. Ich bezweifle zudem, dass der Zwang die bessere Alternative ist. Die AD Swiss bietet ein günstiges EPD für ambulante Leistungserbringer, auch wenn es noch nicht Pflicht ist. Und wir haben Mitglieder, die eigentlich nicht müssen.»
     
  • Zur Akzeptanz digitaler Lösungen bei Gesundheitsfachpersonen und Bevölkerung:
    «Ich bin überzeugt, dass der Nutzen des EPD im Verlauf der Zeit in allen Kreisen zunehmend erkannt wird [… und] dass die Akzeptanz in den nächsten Jahren zunehmen wird, nicht zuletzt, weil die Patienten konkret erfahren werden, was die Digitalisierung im Alltag für Vorteile bringt.»
     
  • Zum Nutzen des EPD für Patienten und Leistungserbringer:
    «Der Gesetzgeber hat das EPD primär aus der Perspektive des Patienten konzipiert. Das heisst: Der Patient bestimmt, welche Dokumente ins EPD kommen und welche nicht und welche Leistungserbringer diese einsehen dürfen. Neben dem EPD bieten die (Stamm-)Gemeinschaften sog. Zusatzdienste an. Bei der AD Swiss kann man diese heute schon nutzen, wie z.B. die eZuweisung oder das eRezept. Hier wird der konkrete Nutzen für Leistungserbringer entstehen. Die für den Patienten interessanten Dokumente können dann von den Zusatzdiensten automatisch ins EPD geladen werden.»
     
  • Zur aktuellen Entwicklung im Bereich E-Health:
    «Wir sind gut unterwegs und stossen auf offene Ohren und auf eine gewisse Experimentierbereitschaft, vor allem auch seitens der Leistungserbringer und ihrer Verbände. Das ist vor allem deshalb wichtig, weil ein eHealth-System von der Basis her entwickelt und aufgebaut werden muss. Das ist politisch nachhaltiger und stabiler. Auch im Hinblick auf künftige Investitionen in die Digitalisierung der Medizin.»

Das ganze Interview finden Sie in «DEFACTO» 03/2020 (PDF) ab S. 13.

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